In tema di misure di confisca di prevenzione di quote di beni indivisibili, ai fini dell'accoglimento dell'istanza di assegnazione formulata dal terzo comproprietario in buona fede, non è necessario che questi sia titolare di una quota maggioritaria del bene né tantomeno l'accordo con l'Agenzia Nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati. Il giudice, nel procedere alla divisione dei beni e alla quantificazione del conguaglio, deve attenersi ai criteri stabiliti dalla legge, senza imporre ulteriori requisiti non previsti dalla normativa, e deve valutare attentamente le risultanze della consulenza tecnica d'ufficio, motivando adeguatamente le proprie scelte, anche in relazione a eventuali proposte contenute nelle consulenze tecniche di parte. In particolare, il giudice è tenuto a considerare eventuali crediti vantati dal comproprietario in buona fede per lavori di completamento, ripristino, adeguamento e messa in sicurezza dell'immobile, al fine di determinare correttamente l'importo del conguaglio dovuto.