Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24623 del 31 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24623PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura non solo quando il contributo del partecipe abbia efficacia causale, ponendosi come condizione dell'evento lesivo, ma anche quando assuma la forma di un contributo agevolatore, rafforzando il proposito criminoso o facilitando l'esecuzione del reato da parte degli altri concorrenti. Ai fini della configurabilità del concorso, è sufficiente che la condotta del partecipe si manifesti in un comportamento esteriore idoneo ad arrecare un apprezzabile contributo alla commissione del reato, aumentando la possibilità della produzione dell'evento criminoso. La distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato commesso da altro soggetto risiede nel fatto che la prima postula un comportamento meramente passivo, inidoneo ad apportare alcun contributo causale, mentre il secondo richiede un consapevole contributo positivo, morale o materiale, all'altrui condotta criminosa, anche in forme che agevolino o rafforzino il proposito criminoso del concorrente. Tuttavia, la determinazione della pena deve essere adeguatamente motivata, tenendo conto dei criteri di cui all'articolo 133 del codice penale, anche in caso di diversificazione della pena tra i concorrenti. Inoltre, il giudice è tenuto a rilevare d'ufficio l'eventuale estinzione del reato per prescrizione, in applicazione dell'articolo 129 del codice di procedura penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/05/2014 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Antonella Di Stasi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Tocci Stefano, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 12.05.2014, la Corte di appello di Firenze, in parziale ri…

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