Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24899 del 4 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24899PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata si configura quando un soggetto, approfittando dello stato di soggezione psicologica della vittima, la costringe a consegnare una somma di denaro mediante l'utilizzo di modalità intimidatorie che evocano la forza tipica dell'agire mafioso, anche in assenza di un'associazione criminale formalmente costituita. Ai fini della sussistenza dell'aggravante delle più persone riunite, è necessaria la simultanea presenza di almeno due soggetti nel luogo e al momento della realizzazione della violenza o della minaccia, non essendo sufficiente la mera percezione da parte della vittima che la richiesta provenga da più persone. Inoltre, la valutazione complessiva della gravità oggettiva del fatto, anche in relazione alla possibile concessione delle attenuanti generiche, deve essere effettuata dal giudice di rinvio, in assenza dell'aggravante delle più persone riunite, al fine di determinare il trattamento sanzionatorio più adeguato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 7137/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 10/06/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/02/2018 la relazione fatta dal Consigliere Dott. IMPERIALI LUCIANO;
Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa CENICCOLA Elisabetta, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza nei confronti dell' (OMISSIS) e la dichiarazione di inammissibil…

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