Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7422 del 14 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:7422PEN

Massima

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Il comportamento ingiurioso e minaccioso tenuto dall'imputato nei confronti della persona offesa, anche se preceduto da possibili espressioni offensive da parte di quest'ultima, non è scriminato dalla provocazione, in quanto non emerge dagli atti alcun elemento che consenta di ipotizzare fondatamente una condotta ingiuriosa della persona offesa prima della registrazione della conversazione telefonica. La condotta dell'imputato, pertanto, integra il reato di ingiuria e minaccia, con conseguente obbligo di risarcire il danno morale subito dalla persona offesa, il cui ammontare deve essere commisurato alla gravità dell'offesa, senza che assumano rilievo eventuali condizioni psicologiche preesistenti della stessa, salvo che non sia dimostrato un nesso causale diretto tra la condotta dell'imputato e un aggravamento di tali condizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA C. - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 17/06/2011 del Tribunale di Ivrea;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN …

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