Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24660 del 21 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:24660PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale, è tenuto a verificare esclusivamente la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato, nonché la valenza sintomatica degli indizi stessi, senza poter sindacare il giudizio ricostruttivo del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza del materiale probatorio, purché la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Il vizio di mancanza della motivazione dell'ordinanza del riesame in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza non può essere dedotto come motivo di ricorso per cassazione, quando non risulti "prima facie" dal testo del provvedimento impugnato, essendo preclusa alla Corte di legittimità la verifica della sufficienza e della razionalità della motivazione sulle questioni di fatto. Inoltre, non possono essere dedotte come motivo di ricorso per cassazione pretese manchevolezze o illogicità motivazionali del provvedimento del tribunale del riesame, rispetto a elementi o argomentazioni difensive in fatto di cui non risulti in alcun modo dimostrata l'avvenuta rappresentazione al suddetto tribunale. Infine, il giudice di legittimità può sindacare l'interpretazione data dal giudice di merito al contenuto di una intercettazione telefonica soltanto in presenza del travisamento della prova, ovvero nel caso in cui il giudice di merito ne abbia indicato il contenuto in modo difforme da quello reale, e la difformità risulti decisiva ed incontestabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1938/2011 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 05/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FABRIZIO DI MARZIO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. RIELLO Luigi che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza in epigrafe la sezione del riesame del Tribunale di Milano, decide…

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