Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 14500 del 30 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:14500CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il ricorso per cassazione è inammissibile qualora non rispetti i requisiti di forma e contenuto prescritti dalla legge, in particolare: - l'obbligo di concludere ciascun motivo di ricorso con la "chiara indicazione" del vizio denunciato, come richiesto dall'art. 366-bis c.p.c. (ora abrogato ma applicabile ratione temporis); - l'onere di indicare specificamente se e dove sarebbero esaminabili in sede di legittimità i documenti e gli atti richiamati a sostegno dei motivi, in ossequio al principio di autosufficienza del ricorso ex art. 366 c.p.c., n. 6; - la necessità che i motivi di ricorso si risolvano in una critica puntuale della motivazione della sentenza impugnata, facendosi carico dei suoi analitici passaggi. Il mancato rispetto di tali prescrizioni comporta l'inammissibilità del ricorso, senza che il giudice di legittimità possa procedere all'esame del merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

omposta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. FRASCA Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 11026-2008 proposto da:

(OMISSIS), elettivamente domiciliata in ROMA, VIA PIETRO DELLA VALLE 4, presso lo studio dell'avvocato LUCERI PAOLO, che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato DI SALVO GIUSEPPE, giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS), (OMISSIS);

- intimati -

avverso la sentenza n. 222/2008 del TRIBUNALE di MONZA del 4.1.07, depositata il 23/01/…

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