Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24396 del 20 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:24396PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel disporre la confisca di beni ai sensi dell'art. 1, comma 1, lett. a) e b) del d.lgs. n. 159/2011, deve individuare con precisione il momento iniziale della pericolosità sociale del soggetto proposto, al fine di accertare la correlazione tra tale pericolosità e l'acquisto dei beni da sottoporre a confisca. Tale accertamento deve fondarsi su dati e fatti oggettivi, senza limitarsi a constatare una generica propensione al delitto, ma individuando condotte delittuose corrispondenti al tipo criminologico della norma applicata, tali da consentire già all'epoca l'applicazione della misura di prevenzione. La pericolosità sociale, oltre ad essere presupposto ineludibile della confisca, costituisce anche la "misura temporale" del suo ambito applicativo, sicché sono suscettibili di ablazione solo i beni acquistati nell'arco di tempo in cui si è manifestata tale pericolosità. Pertanto, il giudice deve verificare se la pericolosità sociale investa l'intero percorso esistenziale del proposto o sia individuabile un momento iniziale e un termine finale, al fine di stabilire quali beni rientrino nel periodo temporale così individuato. La motivazione del provvedimento che dispone la confisca di prevenzione deve essere adeguata e non meramente apparente, confrontandosi con tutti gli elementi rilevanti prospettati dalle parti e rendendo comprensibile l'iter logico seguito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. PACILLI Giuseppina A. Rosaria - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Relatore

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Pa.Gi., nato a G il (omissis);
avverso il decreto emesso dalla Corte di Appello di Torino il 24/07/2023;
visti gli atti ed esaminato il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Pietro Silvestri;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, dott. Giuseppe Riccardi, che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Torino, in sede di giudizio di rinvio, ha confermato il decreto con cui è stata disposta la confisca di prevenzione di una serie di beni nei riguardi di P…

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