Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21193 del 3 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21193PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di prevenzione, può applicare misure di prevenzione personali e patrimoniali sulla base di una valutazione complessiva degli elementi indiziari, anche se acquisiti in altri procedimenti, che dimostrino l'appartenenza del proposto a un'associazione di stampo mafioso. Tale appartenenza comporta una presunzione di attualità della pericolosità sociale, che può essere superata solo dalla prova del recesso del proposto dall'associazione o della disintegrazione della stessa. Il giudice non è tenuto a una specifica motivazione sull'attualità della pericolosità, essendo sufficiente il richiamo alla nota, stabile e pervasiva capacità criminale delle organizzazioni mafiose. Il ricorso per cassazione in materia di misure di prevenzione è ammesso solo per violazione di legge, con esclusione del vizio di manifesta illogicità della motivazione, salvo il caso di motivazione inesistente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 05/06/2015 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, nella persona della dott. M. Francesca LOY, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 5 novembre 2015 la Corte di appello di Reggio Calabria ha confermato il decreto emesso dal Tribunale della stessa citta' in data 20 giugno 2012, c…

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