Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27116 del 9 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:27116PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio è configurabile quando la condotta dell'agente, valutata ex ante sulla base delle circostanze concrete e delle modalità dell'azione, risulta idonea a cagionare la morte della vittima, a prescindere dall'effettivo verificarsi dell'evento letale, purché l'azione sia univocamente diretta al conseguimento del proposito omicida, desumibile dalle caratteristiche oggettive del comportamento. Pertanto, l'accoltellamento della vittima con un'arma da taglio, infliggendole numerose e profonde ferite al torace e all'addome, integra gli estremi del tentato omicidio, anche se l'evento letale non si realizza per cause indipendenti dalla volontà dell'aggressore, come l'intervento di un terzo che impedisce il compimento dell'azione criminosa. L'univocità degli atti, quale requisito essenziale per la configurabilità del delitto tentato, non rappresenta un parametro probatorio, ma una caratteristica oggettiva della condotta, che deve essere accertata sulla base delle modalità concrete di realizzazione dell'azione delittuosa, le quali devono rendere manifesto il proposito criminoso perseguito dall'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Relatore

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
No.An., nato a N il omissis
avverso la sentenza emessa il 21/11/2023 dalla Corte di appello di Napoli
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 17 febbraio 2023 il Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Napoli Nord, all'esito di giudizio abbreviato, riconosceva No.An. colpevole dei reati ascrittigli ai capi A (artt. 56…

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