Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, emesso dalla pubblica amministrazione, è un provvedimento doveroso e vincolato nel contenuto, che non necessita di previo avviso di avvio del procedimento né di comunicazione ex art. 10-bis della legge n. 241/1990, in quanto atto conseguente all'accertamento dell'abuso edilizio. La facoltà di irrogare una sanzione pecuniaria in luogo della demolizione, prevista dall'art. 34 del D.P.R. n. 380/2001, è applicabile solo nel caso di opere realizzate in parziale difformità dal permesso di costruire, e non anche in ipotesi di totale assenza di titolo abilitativo. L'amministrazione, pertanto, non è tenuta a motivare specificamente sull'interesse pubblico alla demolizione, essendo sufficiente il richiamo alla violazione della normativa urbanistica. Il trascorrere di un lungo lasso di tempo dalla realizzazione dell'abuso non comporta di per sé l'insussistenza dell'interesse pubblico alla demolizione, in assenza di circostanze eccezionali che giustifichino il consolidamento dell'affidamento del privato.