Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazioni può essere desunta in via indiretta da facta concludentia, quali la consumazione seriale di reati-fine che richiedono una distribuzione di ruoli tra i vari soggetti, nonché dalle emergenze probatorie relative ai contatti telefonici e alle conversazioni intercettate tra i partecipi, che dimostrino l'esistenza di una struttura organizzativa dedita alle attività illecite e il ruolo attivo svolto dall'imputato nell'ambito dell'associazione. Inoltre, la responsabilità per i reati di ricettazione può essere ritenuta sulla base di un uniforme modus operandi degli associati, caratterizzato da continui contatti telefofonici in concomitanza con l'arrivo della refurtiva e il suo stoccaggio presso il luogo comune di raccolta, senza che l'imputato fornisca plausibili spiegazioni alternative. Infine, l'aggravante della partecipazione di tre o più persone al reato di furto può essere integrata anche sulla base delle ammissioni rese dai correi e del contenuto delle conversazioni intercettate, dalle quali emerga il coinvolgimento di almeno tre soggetti nelle attività delittuose.