Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4817 del 2 febbraio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:4817PEN

Massima

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Il reato di diffamazione a mezzo stampa non richiede che l'identità del soggetto passivo sia riconoscibile dalla generalità dei lettori, essendo sufficiente che essa sia individuabile, anche da un numero limitato di persone, attraverso gli elementi della fattispecie concreta, quali la natura e la portata dell'offesa, le circostanze narrate, oggettive e soggettive, e i riferimenti personali e temporali. La valutazione equitativa del danno non patrimoniale derivante dalla diffamazione è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se motivata in modo da evidenziare la ragionevole correlazione tra la gravità effettiva del danno e l'ammontare dell'indennizzo, sulla base dei concreti elementi che hanno concorso alla formazione del libero convincimento. La pubblicazione della sentenza di condanna, ai sensi dell'art. 186 c.p., costituisce un rimedio concorrente e autonomo rispetto al risarcimento del danno non patrimoniale, finalizzato a riparare il pregiudizio all'immagine e alla reputazione della parte offesa, attraverso la conoscenza da parte della collettività della reintegrazione del diritto offeso, senza che ciò comporti una automatica riduzione dell'entità del risarcimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente -

Dott. GUARDIANO Alfredo - Relatore -

Dott. SESSA Renata - Consigliere -

Dott. SGUBBI Vincenzo - Consigliere -

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere -

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Pu.Mi. nato a S il (Omissis)
Mo.Gi. nato a P il (Omissis)
P(...) Spa
avverso la sentenza del 16/02/2023 della CORTE APPELLO di MILANO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SABRINA PASSAFIUME che ha concluso chiedendo
udito il difensore
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Milano, in parziale riforma della sentenza con cui il tribunale di Milano, in data …

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