Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 15164 del 12 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:15164PEN

Massima

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Il ricorso avverso la sentenza di applicazione della pena concordata ex art. 444 c.p.p. è inammissibile al di fuori dei casi previsti dall'art. 448, comma 2-bis, c.p.p., in quanto il motivo di ricorso che lamenta l'erronea qualificazione giuridica dei reati contestati, costituenti un unico fatto di reato, non integra un errore manifesto, essendo necessari accertamenti in fatto e apprezzamenti valutativi che esulano dal sindacato di legittimità. La diversa qualificazione giuridica prospettata dal ricorrente deve risultare, con indiscussa immediatezza e senza margini di opinabilità, palesemente eccentrica rispetto al contenuto del capo di imputazione, affinché il ricorso in sede di legittimità avverso la sentenza pronunciata ai sensi dell'art. 444 c.p.p. sia ammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente -

Dott. DI PAOLA Sergio - Relatore -

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. D'AURIA Donato - Consigliere

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
Pa.Iv. nato a P il Omissis
avverso la sentenza del 19/12/2023 del G.u.p. del Tribunale di Pavia
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis)).
RITENUTO IN FATTO e CONSIDERATO IN DIRITTO
Il G.u.p. del Tribunale di Pavia, con sentenza in data 19 dicembre 2023, applicava nei confronti di Pa.Iv. la pena concordata dalle parti ex art. 444 cod. proc. pen., in relazione ai reati di estorsione tentata e consumata e danneggiamento;
rilevato che, ai sensi dell'art. 610, comma 5 bis, cod. proc. pen.…

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