Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 53311 del 23 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53311PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere legittimamente desunto dalla gravità e dalla reiterazione delle condotte contestate, anche quando i fatti siano risalenti nel tempo, purché persistano atteggiamenti sintomatici di una personalità proclive al delitto e collegamenti con l'ambiente criminale in cui il fatto è maturato. In tal caso, l'onere motivazionale del giudice circa la distanza temporale dal momento della commissione del reato deve essere tanto più approfondito quanto più ci si allontani da tale momento, al fine di giustificare adeguatamente la limitazione della libertà personale dell'indagato o dell'imputato. Inoltre, la valutazione sulla permanenza o meno delle esigenze cautelari non può limitarsi al solo decorso del tempo dal fatto, ma deve considerare le peculiarità dell'intera vicenda cautelare, come la gravità e la pluralità dei reati contestati, l'assenza di lecite fonti di reddito e di una stabile dimora da parte dell'indagato, nonché la sua irreperibilità. Infine, il giudice deve motivare adeguatamente sull'inidoneità di misure cautelari meno afflittive, come gli arresti domiciliari, in assenza della concreta disponibilità di un'abitazione in cui applicarle.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/02/2017 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DANIELE CENCI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. GIUSEPPINA CASELLA che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) del foro di Roma, in sostituzione dell'avv. (D'UFFICIO) (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di (OMISSIS), che si riporta ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FA…

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