Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35552 del 27 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:35552PEN

Massima

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Il giudice per le indagini preliminari, nell'emettere un'ordinanza cautelare, è tenuto a svolgere un'autonoma valutazione degli elementi di fatto e di diritto, non potendosi limitare a una mera riproduzione della richiesta del pubblico ministero. L'ordinanza deve contenere una motivazione che dia conto in modo chiaro e specifico delle ragioni per le quali il giudice ritiene sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, anche con riferimento alla posizione di ciascun indagato. La semplice adesione alle argomentazioni del pubblico ministero, senza alcuna personale interposizione valutativa, integra un vizio di motivazione che comporta l'annullamento dell'ordinanza. Il giudice del riesame, nel valutare la legittimità dell'ordinanza cautelare, deve verificare la sussistenza di tale autonoma valutazione, non essendo sufficiente il mero parziale accoglimento della richiesta del pubblico ministero o il rigetto della precedente richiesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. MONACO Marc - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/02/2021 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARCO MARIA MONACO;
sentite le conclusioni del PG Dr. MANUALI VALENTINA per l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;
udito l'avv. (OMISSIS) che ribadisce le argomentazioni scritte dall'avvocato (OMISSIS) nella memoria di…

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