Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20578 del 9 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:20578PEN

Massima

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Il giudizio sulla gravità indiziaria a fondamento della misura cautelare personale deve essere sorretto da un'adeguata e puntuale motivazione, che evidenzi in modo chiaro e logico i riscontri esterni idonei a supportare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, evitando genericità e carenze argomentative. In particolare, la mera partecipazione dell'indagato a riunioni o incontri riservati ai membri dell'associazione mafiosa, pur costituendo elemento indiziario rilevante, necessita di ulteriori elementi di fatto che ne definiscano il grado di coinvolgimento e il ruolo effettivamente svolto in tali contesti, al fine di consentire una valutazione completa e convincente della sua intraneità al sodalizio criminale. Analogamente, il richiamo a conversazioni intercettate, specie se non espressamente considerate nel provvedimento cautelare originario, richiede un'approfondita disamina che ne chiarisca in modo logico e persuasivo il nesso di causalità con l'ipotesi accusatoria, evitando argomentazioni meramente assertive o congetturali. Il giudice del riesame, pertanto, è tenuto a vagliare con rigore critico la solidità e la completezza del quadro indiziario, fornendo una motivazione esaustiva e immune da vizi logici o carenze argomentative, al fine di sorreggere adeguatamente il giudizio sulla gravità indiziaria, presupposto imprescindibile per l'applicazione della misura cautelare personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI R. G. - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massim - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 03/01/2020 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. Benedetto Paterno' Raddusa;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Perla Lori che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza descritta in epigrafe il Tribunale di …

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