Consiglio di Stato sentenza n. 11481 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:11481SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di un'opera edilizia abusiva ha carattere reale e prescinde dalla responsabilità del proprietario o dell'occupante dell'immobile, applicandosi anche a carico di chi non abbia commesso la violazione ma si trovi, al momento dell'irrogazione, in un rapporto con il bene tale da assicurare la restaurazione dell'ordine giuridico violato. Tale ordine assolve ad una funzione ripristinatoria del bene leso e configura un obbligo di fare per ragioni di tutela del territorio, senza finalità punitive, producendo effetti sul soggetto che si trova in rapporto con il bene, anche se non è l'autore dell'abuso. L'ordine di demolizione può essere revocato solo nel caso in cui siano emanati, dall'ente pubblico cui è affidato il governo del territorio, provvedimenti amministrativi con esso assolutamente incompatibili; in assenza di tali provvedimenti, esso conserva la sua efficacia anche nei confronti dell'erede o di chiunque vanti sul manufatto abusivo un diritto reale o personale di godimento, senza che sia necessario l'accertamento del dolo o della colpa del soggetto cui si imputa la realizzazione dell'abuso. Il tempo trascorso dalla realizzazione della costruzione abusiva non è idoneo a radicare in capo al privato interessato alcun affidamento, essendo l'adozione dei pertinenti provvedimenti repressivi un obbligo doveroso e vincolato per l'amministrazione, a prescindere dalla responsabilità del proprietario nell'esecuzione dell'illecito. Pertanto, l'ordine di demolizione di un'opera abusiva può essere legittimamente emesso anche nei confronti del proprietario attuale, in ragione del suo rapporto materiale con la cosa, senza che sia necessaria una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico o una comparazione con gli interessi privati coinvolti, essendo sufficiente il mero riscontro dell'abusività delle opere e della loro assoggettabilità al regime dei titoli abilitativi edilizi.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/12/2022

N. 11481/2022REG.PROV.COLL.

N. 02505/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2505 del 2018, proposto da
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, via Duomo, n. 296

contro

Comune di Napoli in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Appennini, 46

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per…

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