Il provvedimento di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, adottato dalla Soprintendenza competente oltre il termine di trenta giorni previsto dall'art. 159, comma 9, del d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), ma entro il termine ordinario di sessanta giorni dalla ricezione dell'autorizzazione, è tempestivo e legittimo. Ciò in quanto il comma 9 dell'art. 159, introdotto dalla legge n. 129/2008, non deroga al termine di sessanta giorni previsto dal comma 3 dello stesso articolo, ma anzi lo conferma anche per le autorizzazioni rilasciate nel periodo transitorio compreso tra il 24 aprile 2008 e il 3 agosto 2008, in cui era incerto il regime applicabile. Pertanto, il provvedimento di annullamento è legittimo qualora intervenga entro il termine di sessanta giorni dalla ricezione dell'autorizzazione da parte della Soprintendenza, anche se oltre il termine di trenta giorni previsto dal comma 9 per l'esercizio del potere di annullamento. La Soprintendenza, inoltre, può legittimamente annullare l'autorizzazione paesaggistica comunale in assenza di adeguata motivazione circa la compatibilità dell'intervento con i valori paesaggistici tutelati, senza che ciò configuri un sindacato di merito inammissibile, e senza che rilevi la circostanza che in passato non sia stato esercitato il potere di annullamento in casi analoghi, atteso che la mancata precedente applicazione di un potere non legittima future violazioni di legge.