Il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato non può essere automaticamente negato sulla base della sola esistenza di precedenti penali o di polizia a carico dello straniero, in assenza di una compiuta valutazione della sua pericolosità sociale attuale e concreta, tenendo conto anche dei suoi legami familiari e sociali in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale e della situazione reddituale complessiva del suo nucleo familiare. L'amministrazione è tenuta a svolgere un'adeguata istruttoria e a motivare in modo circostanziato il provvedimento di diniego, bilanciando le esigenze di ordine pubblico e sicurezza con la tutela della vita familiare e dei minori, in conformità ai principi costituzionali e alle norme di rango sovranazionale. Il mancato espletamento di tale valutazione integra un vizio di difetto di motivazione del provvedimento, che deve essere annullato per consentire all'amministrazione di riesaminare la posizione dello straniero nel rispetto dei criteri indicati.