Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21183 del 20 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21183PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La violazione dei sigilli apposti a un manufatto abusivo, con la prosecuzione dei lavori di costruzione, integra senza ombra di dubbio gli elementi costitutivi del reato di cui all'art. 349, comma 2, c.p., indipendentemente dalla sussistenza di eventuali altri illeciti edilizi o amministrativi. Il giudice di merito, attraverso un'analisi puntuale e congrua delle risultanze processuali, può accertare la responsabilità penale dell'imputato per tale reato, senza che le censure difensive volte a una diversa valutazione dei fatti possano essere accolte in sede di legittimità, in quanto costituiscono mera eccezione in punto di fatto non consentita in tale sede. La manifesta infondatezza del ricorso, privo di vizi di diritto o di logicità della motivazione, preclude la possibilità per il giudice di legittimità di rilevare e dichiarare cause di non punibilità, come la prescrizione, maturate in epoca successiva alla decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pr. Gi. , nato il (OMESSO);

Avverso la Sentenza Corte di Appello di Bari, emessa il 28/04/08;

Visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per Annullamento senza rinvio per prescrizione;

Udito il difensore Avv. Greco Rosavio, difensore di fiducia del ricorrente, …

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