Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15795 del 20 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15795PEN

Massima

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La mera presenza fisica di un soggetto al compimento di un fatto delittuoso non è di per sé sufficiente a configurare il concorso, neppure morale, nel reato, ove tale presenza si risolva in una condotta meramente passiva o di connivenza, senza che il soggetto abbia effettivamente rafforzato il proposito criminoso dell'autore materiale o agevolato in concreto la sua azione, esprimendo una volontà criminosa uguale a quella di quest'ultimo. Ai fini della configurabilità del concorso, è necessario che il contributo del concorrente, anche morale, si sia concretamente realizzato in una forma di partecipazione attiva al fatto, tale da integrare un nesso causale tra la sua condotta e l'evento delittuoso. La semplice occasionalità e unicità dell'intervento del concorrente, in assenza di una sua effettiva e consapevole adesione al programma criminoso, non sono sufficienti a fondare la responsabilità concorsuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI CATANZARO;

nei confronti di:

1) LO. RI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 960/2010 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 10/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Spinaci Sante, il quale ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

Udito il difensore avv. Gianzi Giuseppe, il quale…

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