Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31168 del 5 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:31168PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la credibilità della persona offesa in un procedimento per minacce, non è tenuto a disporre l'esame e il controesame dell'imputato né l'acquisizione di documentazione relativa a procedimenti connessi, qualora tali elementi non risultino decisivi ai fini del giudizio di responsabilità e non siano idonei a inficiare in modo determinante la valutazione della testimonianza della persona offesa, la quale costituisce prova sufficiente per la pronuncia di condanna, in assenza di elementi di segno contrario. Il giudice, infatti, nel formare il proprio convincimento, può legittimamente privilegiare la credibilità della persona offesa, anche in considerazione del fatto che il reato sia stato commesso in ambito domestico, ove spesso mancano altri testimoni diretti, purché tale valutazione risulti adeguatamente motivata sulla base degli elementi acquisiti e non sia affetta da manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. PA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 138/2009 GIUDICE DI PACE di FROSINONE, del 14/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/07/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

Udito il PG in persona del sost.proc. gen. Dott. F. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore, avv. G.P. Quadrini in sost.ne a…

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