Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, con la presente sentenza, afferma il principio secondo cui l'Amministrazione comunale è legittimata a ordinare la demolizione di opere edilizie abusive realizzate in area vincolata a parcheggio, anche in assenza di una specifica comunicazione di avvio del procedimento, in quanto trattasi di un provvedimento di natura ripristinatoria e urgente, non necessitante di particolari apporti partecipativi da parte del privato. Il decorso del tempo, anche se lungo, tra la commissione dell'abuso e l'adozione del provvedimento sanzionatorio non comporta l'insorgere di un legittimo affidamento in capo al privato, né impone all'Amministrazione un onere motivazionale rafforzato, atteso che l'esercizio del potere di repressione dell'illecito edilizio non incontra limiti temporali. Inoltre, la sanzione pecuniaria alternativa alla demolizione, prevista dall'art. 34, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001, non trova applicazione nel caso di opere realizzate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, in quanto tali interventi si considerano in totale difformità dal titolo abilitativo e non in parziale difformità.