Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 1058 del 18 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:1058PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La retrodatazione della decorrenza dei termini di custodia cautelare non opera quando la seconda misura cautelare è disposta in un procedimento pendente davanti a un diverso ufficio giudiziario, in quanto la diversità delle autorità giudiziarie procedenti indica una diversità di competenza, escludendo la possibilità di riunione dei procedimenti e, quindi, la sussistenza di una scelta per ritardare la decorrenza della seconda misura. Infatti, il giudice incompetente non ha ragione di disporre una misura cautelare per fatti di competenza di altro ufficio giudiziario, salvo il caso di urgenza per soddisfare esigenze cautelari. Pertanto, la mera invocazione generica di una connessione qualificata tra i fatti oggetto delle diverse ordinanze cautelari non è sufficiente a giustificare la retrodatazione dei termini, essendo necessaria la dimostrazione concreta di tale connessione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. BE. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1559/2009 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 31/03/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere SARNO Giulio;

sentite le conclusioni del PG Dott. PASSACANTANDO Guglielmo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Ga. Be. propone ricorso per cassazione avverso l'ordinanza in epigrafe con la quale il tribunale del riesame di Firenze ri…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.