Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1052 del 2014

ECLI:IT:TARNA:2014:1052SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza o in totale difformità dal titolo abilitativo è un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, che non richiede una specifica motivazione ulteriore rispetto all'accertamento dell'abuso edilizio. L'ordine di demolizione è legittimo anche quando le opere, pur essendo state oggetto di una precedente denuncia di inizio attività (DIA), presentino difformità tali da integrare una ristrutturazione edilizia, come l'aumento delle superfici utili per la realizzazione di un soppalco abitabile, la modifica della configurazione planimetrica dell'immobile, l'installazione di nuovi elementi di accesso e divisione dell'area esterna. Tali interventi, in quanto incidenti in modo rilevante sulla consistenza e sulla configurazione dell'immobile, non possono essere considerati mera manutenzione straordinaria e richiedono il preventivo rilascio del permesso di costruire. L'amministrazione, pertanto, è tenuta a intervenire per il ripristino dello stato dei luoghi, non sussistendo alcuna discrezionalità in capo alla stessa in relazione all'adozione del provvedimento di demolizione. Inoltre, il provvedimento sanzionatorio non necessita di una specifica motivazione in ordine alla sussistenza del vincolo paesaggistico sull'area, in quanto l'abusività dell'intervento edilizio costituisce di per sé motivazione sufficiente per l'adozione della misura ripristinatoria. Infine, l'ordine di demolizione non è soggetto all'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di un provvedimento tipizzato e vincolato, che presuppone un mero accertamento tecnico sulla consistenza delle opere realizzate e sul loro carattere non assentito.

Sentenza completa

N. 04527/2002
REG.RIC.

N. 01052/2014 REG.PROV.COLL.

N. 04527/2002 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4527 del 2002, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Giovanni Fico, in qualità di amministratore della società “C.G.A. INVEST di Fico Giovanni e C. s.n.c.”, rappresentato e difeso, giusta mandato a margine del ricorso introduttivo, dagli avvocati Andrea Abbamonte e Francesco Accarino, con i quali elettivamente domicilia in Napoli, presso lo studio del primo, alla via Melisurgo n. 4;

contro

Comune di San Giorgio a Cremano, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso, dagli avvocati Lucia Cicatiello e Adele Carlino, con i quali domicilia in Napoli presso la segreteria del T.A.R. Campania;

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