Il provvedimento di diniego dell'autorizzazione paesaggistica, adottato dalla Soprintendenza ai sensi dell'art. 167 del d.lgs. n. 42/2004, è legittimo qualora le opere realizzate abusivamente non rientrino nelle ipotesi di cui al comma 4 del medesimo articolo, per le quali è possibile l'accertamento della compatibilità paesaggistica. Ciò anche qualora sia stata presentata istanza di concessione edilizia in sanatoria prima della pubblicazione del decreto istitutivo del vincolo paesaggistico, in quanto l'applicabilità dell'art. 25 della l.r. n. 16/2016 non è sufficiente a giustificare la compatibilità paesaggistica negata dall'Amministrazione. La valutazione di compatibilità paesaggistica rientra nella discrezionalità tecnica della Soprintendenza, sindacabile solo per vizi di legittimità o di manifesta illogicità. Il rilascio del titolo edilizio da parte del Comune non comporta il necessario rilascio dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza, trattandosi di procedimenti autonomi finalizzati alla tutela di interessi pubblici distinti.