Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41173 del 4 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:41173PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'offesa all'onore e al decoro della persona, anche attraverso espressioni ingiuriose e minacciose, integra il reato di ingiuria, la cui sussistenza non è esclusa dalla mera discordanza o imprecisione di alcune dichiarazioni testimoniali, purché il giudice di merito, sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di prova, ritenga attendibile la ricostruzione dei fatti operata dalla persona offesa. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione alternativa dei fatti a quella del giudice di merito, che abbia adeguatamente motivato la propria decisione, essendo precluso in sede di legittimità un nuovo giudizio di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/10/2007 TRIBUNALE di BRINDISI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

udite le conclusioni di rigetto del S.P.G., Dr. DI POPOLO A.;

udito il difensore avv. Vitale.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Il Tribunale di Brindisi ha confermato la condanna di Ca. Gi. a…

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