Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30231 del 16 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:30231PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla personalità dell'indagato, dalla sua precedente condotta criminale, dal contesto relazionale in cui il fatto si è inserito e dal tentativo di ottenere la titolarità della tutela della persona offesa, anche in assenza di nuovi episodi delittuosi nel periodo intercorso tra il fatto e la richiesta di applicazione della misura. La valutazione del pericolo di reiterazione e di inquinamento probatorio non deve essere limitata al solo dato temporale, ma deve tenere conto di tutti gli elementi concreti che, nel loro complesso, siano idonei a dimostrare la sussistenza di tali pericoli, anche in assenza di nuovi reati commessi dall'indagato. Il giudice, nel disporre la misura cautelare, deve effettuare un'approfondita analisi della personalità dell'indagato, del suo pregresso criminale, del contesto relazionale in cui il fatto si è inserito e di ogni altro elemento utile a valutare la concreta e attuale pericolosità dello stesso, al fine di scongiurare il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. La sussistenza di tali pericoli, ai fini dell'applicazione della custodia cautelare in carcere, non è esclusa dal solo decorso di un notevole lasso di tempo tra il fatto e la richiesta di misura, in assenza di nuovi episodi delittuosi, ma deve essere valutata complessivamente, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, anche di natura relazionale e comportamentale, che possano dimostrare la concreta e attuale pericolosità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico Vittorio - Consigliere

Dott. De MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
sentite le conclusioni del PG Dott. BALSAMO ANTONIO, che conclude per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 16/01/2017 il Tribunale di Bari, accogliendo l'appello del pubblico ministero, ha disposto l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confron…

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