Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22302 del 23 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22302PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice in concreto e con riferimento all'attualità della minaccia, desumibile non solo dalla gravità del fatto, ma anche dalle modalità di realizzazione della condotta, dal contesto in cui essa si è inserita e dalla personalità dell'indagato, così come emergente da precedenti penali e comportamenti concreti, senza che il mero decorso del tempo dalla commissione del reato escluda automaticamente tale pericolo. La prognosi di recidiva deve pertanto fondarsi su elementi specifici e non su valutazioni astratte o congetturali, dovendo il giudice accertare la concreta e attuale possibilità che l'indagato commetta nuovi reati della stessa specie, in ragione di una risalente e radicata propensione a delinquere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenic - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/06/2022 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DOMENICO FIORDALISI;
lette le conclusioni del PG Dr. ROMANO GIULIO, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
Trattazione scritta.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza del 9 giugno 2022 del Tribunale di Reggio Calabria, che ha rigettato l'appello ex articolo 310 c.p.p. avverso il provvedimento del …

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