Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10759 del 6 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10759PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione si configura quando la pretesa economica, anche se in sé non illegittima, viene avanzata con modalità sproporzionate e caratterizzate da violenza e minaccia, tali da risultare incompatibili con il ragionevole intento di far valere un diritto, integrando così una condotta intimidatoria e sistematica che travalica i limiti dell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ciò vale anche quando le violenze e le minacce siano rivolte non solo al preteso debitore, ma anche a soggetti estranei al rapporto contrattuale, in quanto l'elemento centrale è la sproporzione tra la pretesa economica e le modalità utilizzate per farla valere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. ALMA Marco - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/07/2015 della Corte di Appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ALMA ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore delle parti civili (O…

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