Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47773 del 22 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47773PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei doveri del proprio ufficio, accetta denaro o altra utilità da privati in cambio di un trattamento preferenziale nell'espletamento di pratiche amministrative, commette il reato di corruzione propria. Tale condotta è punita penalmente in quanto lede il principio di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, compromettendo la fiducia dei cittadini nell'esercizio della funzione pubblica. La sussistenza del reato di corruzione propria è comprovata dalla presenza di gravi indizi di colpevolezza, quali la corresponsione di somme di denaro, l'assegnazione di incarichi professionali o altri vantaggi al pubblico ufficiale, nonché l'adozione di atti amministrativi palesemente favorevoli agli interessi privati. Tali condotte illecite giustificano l'applicazione di misure cautelari, come la custodia in carcere, al fine di scongiurare il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. Tuttavia, il venir meno della misura cautelare per sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente non preclude la possibilità di ottenere la riparazione per ingiusta detenzione, qualora il soggetto dimostri in concreto il pregiudizio subito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

Di. Le. Pa. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 9-9-11 del THbunale di Milano, sezione 12 penale.

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il procedimento.

Udita la relazione fatta dal consigliere, dott. Vincenzo Rotundo.

Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, dr. ssa CESQUI Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilit…

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