Il furto aggravato per mezzo fraudolento si configura quando l'agente realizza l'impossessamento della merce sottraendola alla sfera di disponibilità del legittimo proprietario, eludendo i controlli e le misure di sicurezza predisposte, attraverso condotte caratterizzate da astuzia e preordinazione. Tali modalità della condotta, che rivelano la capacità dell'agente di rendersi conto della situazione e di agire con dolo, escludono la configurabilità del tentativo e integrano gli estremi del reato consumato, anche in presenza di una generica allegazione di uno stato confusionale dovuto all'uso di farmaci, ove tale circostanza non risulti adeguatamente provata e non sia comunque idonea a escludere la sussistenza dell'elemento psicologico del reato. La motivazione della sentenza di condanna deve dare conto in modo esauriente della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, con particolare riferimento all'aggravante contestata, senza che possano ritenersi rilevanti censure meramente generiche e prive di adeguato riscontro probatorio.