Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48343 del 20 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:48343PEN

Massima

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Il dolo della bancarotta fraudolenta documentale si configura quando l'amministratore, con coscienza e volontà, tiene le scritture contabili in modo tale da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari della società, anche attraverso l'indicazione di dati parzialmente inesatti o incompleti, che ostacolino gli accertamenti del curatore fallimentare. La mera negligenza gestionale dell'amministratore, pur potendo integrare gli estremi della bancarotta semplice, non è sufficiente a escludere la sussistenza dell'elemento soggettivo della bancarotta fraudolenta documentale, qualora emerga la finalità di occultare la reale situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriel - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 775/2011 CORTE APPELLO di SALERNO, del 06/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/09/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 06/06/2013 la Corte d'appello di Salerno ha confe…

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