Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38773 del 3 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:38773PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dai giudici di merito, salvo che non ravvisi vizi logici o argomentativi manifesti nell'apparato motivazionale. Il sindacato di legittimità è circoscritto alla verifica della coerenza e plausibilità della motivazione, senza possibilità di riesaminare nel merito gli elementi probatori. Tuttavia, il giudice di legittimità è tenuto a rilevare d'ufficio l'intervenuta prescrizione del reato, anche se non dedotta specificamente nel motivo di ricorso, in quanto attiene a una causa di estinzione del reato che incide sulla legittimità della pronuncia impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/02/2017 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROBERTO AMATORE;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANIELLO Roberto;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Bologna, in parziale riforma della sentenza di condanna em…

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