Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18913 del 30 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18913PEN

Massima

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Il reato di frode informatica aggravata di cui all'art. 640-ter c.p. si configura quando l'agente, mediante l'alterazione di apparecchiature elettroniche destinate al gioco lecito, realizza una condotta fraudolenta che consente di eludere il controllo dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato sul volume delle giocate e sulla percentuale di vincite da destinare ai giocatori, in violazione della normativa di settore di cui all'art. 110 del TULPS. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessaria la prova della consapevolezza dell'agente circa l'elusione della quota di giocate dovuta allo Stato, essendo sufficiente la dimostrazione della condotta fraudolenta e dell'idoneità della stessa a cagionare un danno patrimoniale all'Erario. Tuttavia, per l'applicazione di una misura cautelare personale, il giudice deve valutare concretamente la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, non potendo desumere tale pericolo in modo automatico dalla sola condotta pregressa o dalla permanenza dell'indagato nel medesimo settore di attività, in assenza di ulteriori elementi fattuali che corroborino la negativa prognosi sul futuro comportamento dell'indagato. Il principio di proporzionalità impone, infatti, una costante verifica della perdurante idoneità della misura cautelare applicata a fronteggiare le esigenze cautelari concretamente sussistenti, secondo il criterio della minor compressione possibile della libertà personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 25/10/2012 del Tribunale di Caltanissetta;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona della dott.ssa Maria Giuseppina Fodaroni che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore avv.to (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento.

FATTO

1. Con ordinanza del 01/10/2012, il g.i.p del t…

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