Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46108 del 1 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46108PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa, anche nella sua forma putativa, non è configurabile quando l'agente abbia volontariamente determinato la situazione di pericolo che ha poi preteso di respingere con l'uso di un'arma da fuoco. Affinché possa essere riconosciuta la scriminante della legittima difesa, è necessario che l'aggressione o il pericolo di aggressione siano attuali e non già frutto di una condotta provocatoria dell'agente. Inoltre, l'uso di un'arma da fuoco per respingere un'aggressione o un pericolo di aggressione deve essere proporzionato alla gravità della minaccia, non essendo sufficiente la mera presenza dell'aggressore nel luogo di proprietà dell'agente per giustificare l'impiego di mezzi letali. L'elemento soggettivo del reato di omicidio volontario può essere integrato anche dal dolo eventuale, quando l'agente, pur non volendo direttamente la morte della vittima, abbia accettato il rischio del verificarsi dell'evento letale a seguito del suo comportamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria C. - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. ST. RO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 15/2008 CORTE ASSISE APPELLO di CATANIA, del 29/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SIOTTO Maria Cristina;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI CASOLA Carlo che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. Li Destri Gio…

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