Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31103 del 22 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:31103PEN

Massima

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Il giudice chiamato a valutare gli elementi di prova raccolti dal difensore ai sensi dell'art. 391-bis c.p.p. ha l'obbligo non solo di esaminarli attentamente, ma anche di motivare adeguatamente le ragioni per le quali, ove li ritenga di minore valenza rispetto alle altre risultanze processuali, decide di disattenderli. Tale obbligo di motivazione è particolarmente stringente nella fase cautelare, in cui il giudice deve effettuare un attento bilanciamento tra le esigenze cautelari e il diritto di difesa dell'indagato. Il mancato o insufficiente esame delle deduzioni difensive, accompagnato da una motivazione meramente congetturale e priva di agganci a dati processuali concreti, determina la carenza di motivazione del provvedimento, che deve essere annullato e rinviato al giudice per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. EDUARDO DE GREGORIO; lette/sentite le conclusioni del PG Dr. ANTONIO BALSAMO.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Il Tribunale di Palermo, pronunciando in fase di appello ex articolo 310 c.p.p., ha confermato il provvedimento del Gip di rigetto dell'istanza di revoca della misura del divieto di dimora nei confronti dell'indagato (OMISSIS), per il…

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