Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15726 del 24 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15726PEN

Massima

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Il reato di diffamazione commesso mediante pubblicazione di immagini intime su internet, unitamente al reato di tentata violenza privata realizzato con minaccia di diffusione di tali immagini, integrano un'ipotesi di concorso formale di reati, con conseguente applicazione del principio di continuazione, salvo che il reato di diffamazione non risulti estinto per remissione di querela. In tal caso, residuando il solo reato di tentata violenza privata, procedibile d'ufficio, non trova applicazione il vincolo della continuazione e le pene accessorie devono essere rideterminate in relazione alla pena complessivamente inflitta, con esclusione dell'interdizione legale e della sospensione dall'esercizio della potestà genitoriale, nonché dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici, qualora la pena complessiva sia inferiore ai tre anni di reclusione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian G. - Consigliere

Dott. FUMO Maurizi - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 149/2009 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 05/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Galasso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS);

Il Procuratore general…

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