Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42865 del 19 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42865PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibili i ricorsi proposti dagli imputati assolti in primo grado con la formula "perché il fatto non è previsto dalla legge come reato", afferma il principio per cui l'imputato assolto con tale formula non ha interesse ad impugnare la sentenza al fine di ottenere l'assoluzione con la formula "perché il fatto non sussiste", in quanto le due formule producono i medesimi effetti penali, non potendo il ricorrente trarre alcun vantaggio, neanche sul piano morale, dall'applicazione della diversa formula, atteso che il fatto addebitatogli, anche se sussistente ed a lui ascrivibile, rientra ormai nell'ambito di un comportamento ritenuto penalmente non rilevante e, quindi, lecito. Pertanto, la declaratoria di inammissibilità del gravame per carenza di interesse non comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, in applicazione del principio della responsabilità processuale, in quanto la presentazione del ricorso, pur essendo inammissibile, non può essere considerata temeraria, avventata o finalizzata a meri scopi dilatori, attesa la pregressa assoluzione dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergi - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la ORDINANZA n. 54/2016 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO, del 12/05/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/06/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BELTRANI SERGIO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per l'annullamento …

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