Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25030 del 22 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25030PEN

Massima

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Il possesso di un'arma comune da sparo, anche se costruita e commercializzata in violazione della normativa vigente, non integra il reato di porto abusivo di arma comune da sparo qualora l'arma sia priva di capacità offensiva, in quanto idonea al solo sparo di munizioni a salve, e non vi siano elementi che dimostrino l'effettiva volontà dell'imputato di utilizzarla come arma. In tali casi, eventuali responsabilità penali dovrebbero essere ascritte alla ditta costruttrice dell'arma che non abbia adottato le cautele necessarie ad evitare la sua trasformazione in arma idonea allo sparo. Inoltre, nel determinare la pena per il reato di porto abusivo di arma comune da sparo, il giudice deve osservare le riduzioni previste dalla legge per tale fattispecie, anche in presenza di circostanze aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. BONITO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3850/2007 CORTE APPELLO di ROMA, del 01/12/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'((omissis)) che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per morte dell'imputato.

RI…

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