Il giudice di legittimità, in presenza di una sentenza di patteggiamento, è tenuto ad accertare l'insussistenza di cause di proscioglimento ex art. 129 c.p.p., anche in assenza di specifica motivazione sul punto. Tuttavia, a seguito della riforma introdotta dalla L. 23 giugno 2017, n. 103, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di patteggiamento è ammesso solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza. Pertanto, il vizio di omessa valutazione delle condizioni per il proscioglimento non è più censurabile in sede di legittimità, essendo escluso il difetto di motivazione su tale aspetto. Conseguentemente, il ricorso per cassazione proposto con tale doglianza deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.