Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 11777 del 17 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11777PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la sentenza di merito, deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza della motivazione, senza poter riesaminare nel merito la valutazione delle prove effettuata dal giudice di primo e secondo grado. Le dichiarazioni accusatorie di un collaboratore di giustizia, pur se non sottoposte a contraddittorio per sua volontaria sottrazione, possono essere legittimamente utilizzate come prova, in assenza di elementi che dimostrino la volontarietà della sua mancata comparizione. Il mancato riconoscimento dell'attenuante di lieve entità per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti è correttamente motivato quando il quantitativo detenuto, anche se frazionato tra più soggetti, è tale da essere indicativo di una potenzialità diffusiva tra un'estesa area di consumatori, indipendentemente dall'accertamento chimico della sostanza. La determinazione della pena, nel rispetto dei limiti edittali, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui decisione non è sindacabile in sede di legittimità, salvo il caso di errori di diritto o di manifesta illogicità della motivazione. Tuttavia, l'eventuale sopravvenienza di una norma più favorevole, come l'introduzione di una riduzione di pena, deve essere valutata in sede di legittimità e può comportare l'annullamento parziale della sentenza per un nuovo giudizio sulla quantificazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. MARINI Lionello - Consigliere

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IM. PI. , N. IL (OMESSO);

2) PA. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/05/2004 CORTE APPELLO di SALERNO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. BEVERE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Arico' Giovanni, per il Pa. …

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