Il concorso di persone nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è configurabile anche quando l'agente, pur non essendo parte di una organizzazione criminale strutturata, si inserisce consapevolmente in un contesto programmato di trasporto di migranti irregolari verso l'Italia, essendo sufficiente la sua attiva collaborazione con il soggetto principale per la realizzazione della condotta illecita. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, può legittimamente negare il beneficio sulla base di una motivazione che evidenzi l'assenza di elementi positivi di valutazione ai sensi dell'art. 133 c.p. e la mancata piena assunzione di responsabilità da parte dell'imputato. L'aggravante della transnazionalità del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sussiste anche quando, pur in assenza di una struttura organizzativa unitaria, i migranti si rivolgono a diversi referenti che li convogliano verso il medesimo imbarco clandestino, essendo sufficiente la dimostrazione di una rete organizzativa coordinata, con suddivisione di ruoli e compiti, finalizzata al trasporto illecito.