Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30319 del 15 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30319PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La dichiarazione della persona offesa, se ritenuta credibile e attendibile dal giudice di merito sulla base di una motivazione congrua e logica, può costituire prova sufficiente per l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri probatori, purché il giudice abbia adeguatamente verificato la credibilità soggettiva del dichiarante e l'attendibilità intrinseca del suo racconto. Il giudice di legittimità può sindacare la motivazione in ordine a tali valutazioni solo in caso di manifesta illogicità o travisamento di risultati probatori incontestabili, non potendo invece sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito nell'apprezzamento della prova dichiarativa. Inoltre, il giudice di merito può legittimamente ritenere integrati i reati di resistenza e lesioni personali anche sulla base di dichiarazioni di testi che riferiscono solo in parte i fatti, purché tali dichiarazioni siano logicamente compatibili e coerenti con il complessivo quadro probatorio, senza che ciò integri un vizio di motivazione per contraddittorietà. Infine, la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p. può essere rilevata d'ufficio dalla Corte di Cassazione, ma il suo riconoscimento richiede una valutazione della gravità della condotta e delle conseguenze che escluda l'evidenza dei presupposti applicativi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/2/2015 della Corte di appello di Milano
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Emilia Anna Giordano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Marinelli Felicetta, che ha concluso chiedendo dichiarare inammissibile il ricorso;
udito per il ricorrente il difensore, avv. (OMISSIS) che ha chiesto l"accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN…

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