Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31708 del 28 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:31708PEN

Massima

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Il reato continuato, ai sensi dell'art. 81, comma 2, c.p., richiede che l'agire del reo derivi da una programmazione e deliberazione iniziale, anche di massima, di una pluralità di condotte criminose in vista di un unico fine. I reati da compiere devono risultare previsti almeno in linea generale, con riserva di adattamento alle eventualità del caso, come mezzo al conseguimento di un unico scopo o intento, prefissato e sufficientemente specifico. L'unitarietà del fine è il requisito essenziale, mentre la coerenza modale degli episodi e la contiguità temporale degli stessi fungono da indizio della assenza di interruzioni o soluzioni di continuità della deliberazione originaria. Pertanto, la sussistenza del medesimo disegno criminoso non può essere esclusa sulla sola base dell'analogia fra i singoli reati, dell'unitarietà del contesto, dell'identità della spinta a delinquere o della brevità del lasso temporale, ma deve essere valutata complessivamente, tenendo conto di tutti gli elementi indicativi di una programmazione unitaria, anche se non necessariamente dettagliata in ogni sua modalità esecutiva. Inoltre, per l'applicazione della continuazione alle contravvenzioni, è necessario che il comportamento illecito sia sorretto dal dolo dell'agente, costituente il presupposto essenziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/07/2016 del TRIBUNALE di PISTOIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARCO VANNUCCI;
Lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata, con rimessione degli atti alla Corte di appello di Firenze.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Pistoia, in funzione di giudice dell'es…

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