Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32589 del 20 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32589PEN

Massima

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Il termine di prescrizione del reato di furto aggravato, pari a sei anni ai sensi dell'art. 157, comma 1, c.p., è suscettibile di aumento di un quarto ai sensi degli artt. 160 e 161 c.p. per effetto degli atti interruttivi, raggiungendo così il termine massimo di sette anni e sei mesi. Pertanto, il decorso del termine prescrizionale non può essere ritenuto maturato prima della pronuncia della sentenza di secondo grado, salvo i periodi di sospensione, non integrando l'omesso esame di tale profilo da parte del giudice di legittimità un errore di fatto rilevante ai fini del ricorso straordinario ex art. 625-bis c.p.p., atteso che la questione è stata comunque esaminata e risolta con giudizio di manifesta infondatezza. L'omesso esame di specifiche deduzioni contenute in un motivo di ricorso per cassazione, oggetto di trattazione da parte del giudice di legittimità, non dà luogo ad errore di fatto rilevante ai sensi dell'art. 625-bis c.p.p., dovendosi ritenere tali deduzioni implicitamente valutate e disattese dalla Corte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso straordinario proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/01/2020 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSIO SCARCELLA;
sentite le conclusioni del PG Dr. BALDI FULVIO, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore presente, Avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS), che, nel riportarsi ai motivi del ricorso, ne ha chiesto l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza 21.01.2020, dep. 5.02.2020, n…

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