Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23438 del 12 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23438PEN

Massima

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Il giudizio di attualità della pericolosità sociale di un soggetto ritenuto appartenente ad un'associazione di tipo mafioso, ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione, non richiede una particolare motivazione, essendo sufficiente l'accertata partecipazione a un pericoloso clan mafioso locale, in assenza di elementi concreti dai quali desumere il suo recesso personale dalla cosca di appartenenza. Il decorso del tempo dalla adesione al gruppo o dalla concreta partecipazione alle attività associative non è dirimente ai fini della valutazione dell'attualità della pericolosità, non essendo necessario che il giudice dia conto di ogni singolo elemento difensivo, essendo sufficiente che la motivazione, nel suo complesso, risulti logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamill - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 07/10/2016 della CORTE APPELLO di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere IGNAZIO PARDO;
lette le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO
1.1 Con decreto in data 7 ottobre 2016 la Corte di Appello di Catania respingeva l'appello proposto da (OMISSIS) avverso il decreto del Tribunale di Catania del 20 maggio 2016 con il quale gli era stata applicata la mis…

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