Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 325 del 2023

ECLI:IT:TARCT:2023:325SENT

Massima

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Il superamento del termine di 18 mesi previsto dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990 per l'annullamento d'ufficio di un provvedimento amministrativo illegittimo è consentito solo nel caso in cui l'erroneità dei presupposti non sia imputabile, neanche a titolo di colpa concorrente, all'Amministrazione, ma sia invece esclusivamente imputabile al dolo, equiparabile alla colpa grave, della parte interessata. Pertanto, qualora l'Amministrazione abbia in precedenza accertato un illecito edilizio e successivamente rilasciato un permesso di costruire in sanatoria, il termine di 18 mesi per l'annullamento d'ufficio decorre dalla data di tale accertamento, non potendosi invocare il superamento di tale termine in ragione di un successivo sopralluogo che abbia rilevato ulteriori irregolarità, in quanto l'Amministrazione è comunque a conoscenza dell'illecito originario. L'annullamento d'ufficio di un titolo edilizio non necessita di una specifica e dettagliata motivazione sul pubblico interesse, essendo sufficiente il ripristino della legalità urbanistico-edilizia violata. Tuttavia, qualora l'Amministrazione abbia in precedenza accertato un illecito edilizio e successivamente rilasciato un permesso di costruire in sanatoria, il termine di 18 mesi per l'annullamento d'ufficio decorre dalla data di tale accertamento, non potendosi invocare il superamento di tale termine in ragione di un successivo sopralluogo che abbia rilevato ulteriori irregolarità, in quanto l'Amministrazione è comunque a conoscenza dell'illecito originario. Pertanto, il provvedimento di annullamento adottato oltre il termine di 18 mesi è illegittimo, salvo il caso in cui l'erroneità dei presupposti sia imputabile esclusivamente al dolo, equiparabile alla colpa grave, della parte interessata.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/02/2023

N. 00325/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00687/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 687 del 2020, proposto da
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, e dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Milazzo, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, e dagli avvocati ((omissis)) ed ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia:

per l'annullamento

a) l’ordinanza n. 6 in data 4 fe…

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