Cassazione penale Sez. I sentenza n. 52532 del 18 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:52532PEN

Massima

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Il possesso di oggetti non strettamente connessi all'attività lavorativa, come una mazza da baseball, non può essere giustificato ai fini del reato di porto abusivo di armi, anche se l'imputato afferma di averli rinvenuti come rifiuti nell'ambito della propria attività lavorativa di giardiniere. Il giudice, nel valutare la credibilità di tale giustificazione, deve tenere conto della coerenza e plausibilità complessiva delle circostanze addotte dall'imputato, non essendo sufficiente la mera affermazione di aver rinvenuto l'oggetto come rifiuto, specie ove risulti che l'imputato si stesse recando per altri scopi, come l'acquisto di beni di consumo, in un momento diverso rispetto al rinvenimento del presunto rifiuto. Il possesso di oggetti non strettamente connessi all'attività lavorativa, in assenza di una giustificazione credibile e coerente, integra il reato di porto abusivo di armi, non potendo essere considerati attrezzi da lavoro ai fini dell'esclusione della responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) - nato in (OMISSIS);

Avverso la sentenza n. 20182/2011 del Tribunale di Roma in data 24.02.2014;

Visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI Umberto;

Udite le conclusioni del P.G. Dott. GIALANELLA Antonio, che ha richiesto volersi dichiarare l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITE…

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