Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27608 del 5 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:27608PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso avverso la sentenza di condanna per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza privata, afferma che la valutazione della credibilità della persona offesa e l'attendibilità delle sue dichiarazioni, corroborate da idonei riscontri testimoniali e documentali, rientra nell'esclusiva competenza dei giudici di merito, la cui motivazione risulta adeguata e immune da vizi logici e giuridici. Inoltre, la ricostruzione degli episodi di violenza, anche in assenza di specifiche contestazioni da parte del ricorrente, trova fondamento nell'attendibilità complessiva della persona offesa, la cui versione non risulta smentita dalle testimonianze a discarico. Pertanto, il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito le valutazioni probatorie effettuate dai giudici di merito, essendo preclusa in sede di legittimità una rivalutazione dei fatti e delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 5721/2015 pronunciata dalla Corte di appello di Roma il 23.9.2015;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOGINI Stefano;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALSAMO Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso; udito per la parte civile (OMISSIS) l'Avvocato (OMISSIS), che si e' asso…

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